Si è svolto venerdì 12 dicembre presso il DigiPASS di Assisi un evento sulla facilitazione digitale in Umbria, in cui si è parlato del lavoro svolto dalla rete dei Punti Digitale Facile – finanziata dal PNRR tramite la misura 1.7.2 – e di nuove risorse già stanziate dal Fondo nazionale innovazione, che consentiranno il proseguimento delle attività fino a giugno 2026. L’incontro, che si è aperto con i saluti istituzionali dell’Assessora al bilancio del Comune di Assisi Donatella Casciarri, ha visto la partecipazione del Vicepresidente di Regione Umbria Tommaso Bori, che ha fatto il punto sul ruolo strategico della facilitazione digitale nei territori dell’Umbria, mettendo in luce le esperienze maturate, le sfide affrontate e delineando le prospettive future per una regione sempre più inclusiva e connessa.
“Oggi non celebriamo la chiusura, ma il punto di partenza di una fase nuova” – ha sottolineato il Vicepresidente Bori. “Questo progetto non nasce dal nulla, ma affonda le radici nell’idea di utilizzare i programmi europei per creare prima di tutto dei luoghi, i DigiPASS, per poi animarli con un progetto di facilitazione digitale presidiato dai facilitatori, considerato fin da subito buona pratica a livello nazionale. La volontà ora è quella di far diventare questo progetto un’azione strutturale: lo richiederemo e lo stiamo chiedendo a livello nazionale e stiamo considerando la possibilità di finanziarlo attraverso fondi regionali, vista la centralità dell’alfabetizzazione digitale e dell’acquisizione di consapevolezza da parte delle cittadine e dei cittadini”.
Il lato umano del digitale: le storie dai territori
Momento centrale dell’evento è stato il racconto dei facilitatori e delle facilitatrici provenienti dai vari DigiPASS dell’Umbria (Assisi, Terni, Città di Castello, Perugia, Spoleto, Gubbio, Orvieto). Dalle loro testimonianze è emerso chiaramente che i Punti Digitale Facile hanno “poco a che fare con la tecnologia e molto a che fare con l’umano”. Grazie alla condivisione delle tante esperienze di facilitazione vissute dalle persone che hanno operato sul campo, si è compreso come questi luoghi deputati al supporto all’uso del digitale, si siano trasformati in luoghi di relazione e inclusione, in cui è stato possibile in modo capillare sul territorio superare le barriere, presidiare le fragilità sociali e soprattutto diventare punto di riferimento per le persone.
Tra le diverse storie raccontate dai facilitatori, particolarmente toccanti sono state quelle di chi ha trovato al DigiPASS un aiuto nel momento in cui ha perso il lavoro e aveva bisogno di accedere a diverse opportunità e piattaforme che non conosceva tramite il digitale, o di chi, straniera, è riuscita attraverso il supporto del facilitatore ad accedere a sostegni che non conosceva o, ancora, di chi ha ritrovato autonomia, a oltre novant’anni, semplicemente grazie all’apertura di una email e un corso di formazione su come poter accedere ai servizi digitali.
L’evento ha visto anche la partecipazione di due associazioni del territorio, Frontiera Lavoro e Asad, che insieme al Punto Digitale Facile di Assisi hanno collaborato per integrare la ricerca attiva del lavoro con le competenze digitali, creando una “connessione forte tra sociale e digitale”.
Interessante, poi, l’intervento di alcuni referenti comunali delle zone sociali capofila che hanno gestito la parte amministrativa del progetto e che hanno confermato l’importanza di rendere strutturale questa rete di servizi per non disperdere il patrimonio di fiducia costruito con i cittadini.
A concludere la giornata Giovanni Gentili, dirigente regionale alla transizione digitale, sistema informativo regionale, governo dei dati e facilitazione digitale, che ha sottolineato come il digitale non sia una dimensione separata della nostra vita e che per questo deve essere integrato con altre politiche di intervento. “Il digitale oggi rischia di creare sempre più barriere e distanza dai servizi pubblici – ha affermato in chiusura – per questo crediamo che la facilitazione digitale possa non solo supportare il cambiamento, ma restituire a tutte le persone il diritto di vivere in piena autonomia la propria vita attraverso il digitale”.






